Il tè verde giapponese
Fra il molto che ci si aspetta dall’immensa Tokyo c’è la certezza di poter bere ovunque del tè, soprattutto verde!
In Europa si fa un gran parlare delle benefiche proprietà delle foglie della bella pianta del tè, quella camellia sinensis che in Giappone viene coltivata da secoli. Ed è così che il tè giapponese include una lunghissima lista di possibilità e molteplici caratteristiche. C’è il tè pungente, quello dolce, erboso ed anche pulito, giovane, essiccato naturalmente, il tè delle foglie basse e di quelle alte. Ad ognuna di queste caratteristiche corrisponde una qualità specifica: Senchā, Banchā, Kukichā, Genmaichā, Oolong e così via, fino ad arrivare al preziosissimo Matchā.
Che cos’altro attendersi da una tradizione centenaria e dal Paese dell’arte dei dettagli?
Approfittando di una visita a Tokyo e volendo bere del buon tè non resta altro da fare che sperimentare -茶の湯- Chā no Yu, la famosa cerimonia del tè perché è sia un rito sociale sia spirituale, appartenente alle arti Zen.
La cerimonia risale alla fine del 1500 e si svolge in stili diversi secondo le stagioni, i luoghi e le più moderne varianti. Si può provarne l’ebrezza all’interno di una stanza apposita, in hotel elegantissimi o in un un tempio con tanto di maestro di meditazione Zazen. L’importante è far riferimento ai quattro principi basilari dettati dal monaco Sen No Rikyu: armonia, rispetto, purezza, tranquillità.
Il tè verde per la cerimonia
Il tè utilizzato per Chā No Yu può essere solo il MATCHA 抹茶 . Si tratta di una polvere di tè verde, ricavata dalle foglie cresciute all’ombra, quindi molto lentamente e caratterizzate da una dose di amminoacidi superiore. La persona addetta alla sua preparazione versa nella ciotola una piccola quantità di Matchā, vi aggiunge un po’ d’acqua a 90 gradi e con una sorta di pennello di bambù lo mescola. Poi si aggiungerà ancora altra acqua e a operazioni ultimate la ciotola verrà offerta ai visitatori, i quali con calma ne gusteranno il contenuto. Spesso, per attenuarne il suo gusto forte, verrà anche offerto un dolce con cui accompagnare il rito.
Più che il gusto del tè della cerimonia, ciò che è altamente affascinante sta nel rituale e nella bellezza degli oggetti, nell’assolutezza dello spazio-tempo. Ovviamente i giapponesi non partecipano quotidianamente a Chā No Yu, ma bevono tutti i giorni litri e litri di tè. Dove?
Dove bere il tè verde giapponese
Il primo segreto è che lo bevono a casa o gli viene servito “free of charge” nei ristoranti dove pranzano o cenano. Appena si entra in un ristorante dopo essersi accomodati al tavolo, viene servita dell’acqua con ghiaccio e del tè giapponese, insieme a Oshibori il piccolo asciugamanino caldo e arrotolato indispensabile per rinfrescare le mani. Durante il pasto la tazza del tè verrà poi rifornita a piacere.
Volendo assaporare l’intenso profumo dei molti tè giapponesi fuori pranzo, un trucco è quello di curiosare nei grandi magazzini della città. In questi luoghi dotati di tutto, al primo piano interrato si susseguono tantissimi banchi che vendono Chā e che lo offrono in degustazioni continue.
Altra opportunità è quella di andare in un negozio di dolci e Chā che ancora esistono a Tokyo, luoghi a volte sofisticati, ma anche piccoli, familiari e poco frequentati.
In questi locali si possono sorseggiare ottimi e vari tè verdi, serviti alle temperature giuste e nelle tazze appropriate, accompagnati da dolcetti tradizionali dall’estetica sorprendente. Si tratta di delizie a base di azuki (fagioli rossi) e zucchero o di mochi (pasta di riso ) farcito con creme sempre a base di fagioli.
Il sapore del tè verde giapponese
Il sapore del tè verde ha variazioni significative che dipendono dalla zona di provenienza, da quanto è giovane, se è stato ricavato dalle foglie alte o da quelle basse. Il Shinchā ( shin= nuovo) ad esempio è il tè nuovo, il primo ad essere raccolto in primavera ed ha un aroma fresco e dolce. Il colore è di un verde cristallino e brillante con un basso contenuto di caffeina.
Naturalmente, a prescindere dai vari tipi di tè verde, per poter assaporarne appieno il sapore bisogna saperlo preparare. Lo fanno generalmente così: acqua di buona qualità portata ad ebollizione. Un cucchiaino di tè per persona in una teiera giapponese con all’interno un colino, si adagiano le foglie e si aggiunge l’acqua a circa 80 gradi, poi si aspetta uno o due minuti. Dopo di che si versa O’ Chā nelle tazze più incredibili e varie che si possano immaginare. Contrariamente dalle tazze della nostra tradizione, quelle giapponesi sono più basse e cilindriche, fatte di ceramica e terre dai vari colori e spessori. Per i regali da portare di ritorno a casa, si possono comprare in tutto il Giappone dei tè di alta qualità ed anche delle deliziose scatole adatte a contenerlo. Bere una tazza di quel tè sarà poi quel che ci vuole per rivivere i ricordi di un viaggio speciale, denso di scoperte e di conoscenza.
Fab Palmeri